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.Credere nel volgare era insomma come scommette su di un futuro incerto, laddove il latino rappresentava una certezza apparentemente indiscutibile. 2.MISCELE A BASE DI LATINO La cultura umanistica produsse alcuni tipi di scrittura letteraria in cui latino e volgare entrarono in simbiosi: nel secolo dell'Umanesimo gli esperimenti di multilinguismo furono frequenti, ed esso aveva tracce di una contaminazione volontaria e studiata, non casuale.Esistono due tipi di contaminazione colta tra volgare e latino: il macaronico e il polifilesco.Con il termine macaronico di designa un linguaggio (e un genere poetico) comico nato a Padova alla fine del `400.Tale linguaggio è caratterizzato dalla latinizzazione parodia di parole dal volgare, oppure dalla deformazione dialettale di parole latina, con forte tensione espressionistica tra le due componenti poste a coesistere, quasi anzi a cozzare violentemente fra loro.Una di queste componenti, quella dialettale, è bassa, corporea, plebea; l'altra latina è aulica.Dal punto di vista dell'invenzione linguistica, il macaronico consiste nella formazione di parole miste.A una parola volgare può essere applicata una desinenza latina: cercabat per cercava (cercare più -abat imperfetto latino), ficavit per ficcò; in altri casi parole già esistenti sia in latino che in volgare vengono usate nel significato proprio del volgare, come casa, che in latino significa capanna; parole latine vengono legate in costrutti sintattici tipicamente volgari: propter non perdere tempus per “per non perdere tempo”.Il risultato è un latino che sembra pieno di errori.Si noti però che l'errore non è dovuto ad imperizia.L'autore macaronico è anzi un pttimo latinista, che tuttavia gioca con gli idiomi dei classici.Si tratta dunque di una scelta volontaria dello scrittore, a scopo comico, realizzata mediante una tecnica che si può definire di abbassamento del tono.La poesia macaronica (il cui nome deriva da un cibo, il macaone, cioè un tipo di gnocco: come si vede, si tratta di un'origine vistosamente corporea, parodia rispetto alla natura eterea della poesia).Il polifilesco o pedantesco si trova sotto forma di linguaggio prosastico nell'Hypnerotomachia Poliphili (Guerra d'amore in sogno dell'amatore di Polia), un romanzo anonimo pubblicato nel 1499 a Venezia.La mescolanza fra latino e volgare non è certo una novità della predica quattrocentesca, ma viene direttamente ereditata dalla tradizione medievale.Il latino non solo serviva come punto di partenza, con il riferimento a qualche versetto della Bibbia, ma ricorreva sovente più volte nel corpo della predica stessa.Il latinismo nel contesto di un documento volgare è spesso legato a una consuetudine.In una lettera, ad esempio, accade frequentemente che siano in latino le formule iniziali e finali, così come frequenti sono le formule correnti, così comuni che la loro latinità passa in pratica inavvertita agli occhi dei lettori del tempo: cum per con, maxime per massimamente, etc. 3.LEON BATTISTA ALBERTI E LA PRIMA GRAMMATICA Mancava dunque un autore che manifestasse piena fiducia nell'italiano.Tanto più dunque risulta innovativa la posizione di Leon Battista Alberti.Egli iniziò il movimento definibile come “Umanesimo volgare”, elaborò un vero programma di promozione della nuova lingua.L'Alberti era convinto che bisognasse imitare i latini prima di tutto in questo: nel fatto che avevano scritto in una lingua universalmente compresa, di uso generale; anche il volgare aveva il merito di essere lingua di tutti, ma occorreva mirare a una sua promozione a livello alto, da affidare ai dotti.All'Alberti è attribuita anche un'altra eccezionale impresa: la realizzazione della prima grammatica della lingua italiana, prima grammatica umanistica di una lingua volgare moderna.Questa Grammatica della lingua toscana la si conosce anche come Grammatichetta vaticana.Una breve premessa anteposta al testo chiarisce il collegamento con le dispute umanistiche, polemizzando contro coloro i quali ritenevano che la lingua latina fosse propria solamente dei dotti.La Grammatichetta vaticana nasce da una sorta di sfida: dimostrare che anche il volgare ha una sua struttura grammaticale ordinata, come ce l'ha il latino [ Pobierz całość w formacie PDF ]

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